L’isola del Giglio era nella mia lista dei desideri da un po’ e un paio di settimane fa si è finalmente realizzato questo piccolo sogno.
Il ponte del 2 Giugno è arrivato, carico di tutta la aspettativa che avevamo riposto in quei due giorni di vacanza che vedevamo come un miraggio almeno dai tempi dell’epifania: pochi giorni che avrebbero dovuto soddisfare la voglia di riposo, di natura, di colori, di buona cucina e di sole.
Siamo partiti dal porto Santo Stefano e dopo un’oretta di traghetto siamo arrivati nel porticciolo bomboniera che ci ha accolti con la sua acqua cristallina, i negozietti e ristorantini appena riaperti per iniziare la stagione.
Sull’isola del Giglio l’auto non serve, lasciatela in uno dei tanti parcheggi e fatevi un regalo: provare a riallineare il battito del cuore a quello della natura, standole vicino, dentro, raggiungendo le spiagge a piedi camminando tra i profumi della vegetazione spontanea, le erbe, gli arbusti bassi e anche i miei amati ulivi argentati.
Concedersi il lusso di svegliarsi e fare colazione fuori guardando il mare, in un piccolo giardinetto immersi nel verde, col profumo dei gelsomini che sono ovunque.
Una fuga per ritrovarsi e avere un po’ di tempo per parlare, addormentarsi in spiaggia dopo pranzo con il venticello che spazza via la stanchezza e la polvere invernale. Provare ad abbronzarsi, cercando prima di tutto di non bruciarsi perché, si sa, il primo sole prova sempre a fregarti.
Mettersi una gonna bianca, prendere un aperitivo e godersi il tramonto sui faraglioni. Mangiare pesce fresco appena pescato. Sentire finalmente l’estate, quanto mi è mancata.
L’isola del Giglio ha poco più di 1500 abitanti ed è diventata famosa per il triste episodio della Concordia che, in una notte di gennaio del 2012, si è scontrata contro uno scoglio scuotendo un’isola addormentata e fredda. Adriano, uno dei tassisti dell’isola ci ha raccontato il dramma di quelle ore in cui le persone venivano recuperate infreddolite con i loro abitini leggeri da serata di gala. Gli alberghi erano chiusi e l’unica soluzione fu aprire le case, le scuole e le chiese per accogliere chi si era salvato.
Cosa Visitare
Sentieri e Spiagge
Un percorso dolce che comincia dal porto e vi porterà in alto abbastanza per vedere il mare nelle sue meravigliose sfumature di verde smeraldo e blu turchese. Raggiungerete Cala delle Cannelle e poi dopo un po’ la spiaggia delle Caldane.
Vedrete casine bianche incantate dalle onde e arriverete su spiagge dorate di piccole pietrine che sembrano cristalli e brillano al sole.
In paese
Salite su fino al Castello, uno dei borghi più belli d’Italia, per passeggiare all’ora dell’aperitivo e godere del fascino delle vecchie mura. Qualche negozietto, ristoranti e vista mozzafiato sull’isola.
Prendete un autobus per andare alla spiaggia di Campese per godervi un aperitivo sulla spiagga.
Dove Mangiare
Gli spaghetti con la polpa di ricci e la zuppetta di molluschi e crostacei. Me la sogno ancora la notte.
I paccheri freschi, non posso che descriverli come ha fatto Fabio, il padrone del locale innamorato del mare e dei suoi piatti: “acqua e farina, passati in padella con vongole veraci e la loro acqua. Gamberetti pomodorini pachino, prezzemolo, aglio, un tocco di peperoncino e amalgamati con la polpa di una orata sfilettata testa coda”.
Ma ci hanno anche consigliato l’osteria La Paloma e l’angolo di Napoli, che però non abbiamo potuto provare perchè non abbiamo avuto abbastanza sere a disposizione.
Dove dormire
Abbiamo prenotato una casina su airb&b. L’annuncio si chiama Into the wild, ma io lo cambierei in ‘Into the quite’ perché è davvero un posto incantevole e tranquillo, a pochi passi dal porto circondato dal verde e dagli orti. Un piccolo giardinetto con una siepe di gelsomino e erbe aromatiche: fare colazione fuori guardando il mare è impagabile. Dentro, la stanza da letto con la biancheria bianca e profumata, il bagno grande e un piccolo cucinotto accessoriato.
Note e suggerimenti
Tutti i siti da consultare per organizzare una vacanza al Giglio e studiare i percorsi di trekking